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Insufficienza epatica: cos'è e come affrontarla

A cura di
Giulia
Gallusi

Cosa si intende per insufficienza epatica?

L'insufficienza epatica è una grave condizione medica che indica una compromissione significativa della funzionalità del fegato.

Questo organo vitale, situato nell'addome superiore destro, è responsabile di numerose funzioni cruciali, tra cui il metabolismo di carboidrati, grassi, proteine e dei farmaci. Inoltre da esso dipende la produzione della bile, essenziale per la digestione dei grassi, l’assorbimento di sali, minerali e vitamine liposolubili e per l’eliminazione degli scarti del metabolismo e delle tossine. 

Quando il fegato non riesce più a svolgere queste funzioni in maniera efficiente, si parla di insufficienza epatica.

Insufficienza epatica acuta e cronica

L'insufficienza epatica può presentarsi in due forme principali: acuta e cronica, ognuna con caratteristiche e dinamiche differenti. 

L'insufficienza epatica acuta si sviluppa rapidamente, spesso nell'arco di giorni o settimane, e può essere scatenata da infezioni virali come l'epatite A, B o E, da tossicità da farmaci (come il paracetamolo, aloe vera e altri) o da veleni (come nelle intossicazioni da funghi). 

Questo tipo di insufficienza richiede un intervento medico immediato e, nei casi più gravi, può essere necessario il ricovero in un'unità di terapia intensiva e un trapianto di fegato.

I sintomi dell'insufficienza epatica acuta includono l'improvviso sviluppo di ittero, confusione mentaleascite, insufficienza renale, difficoltà respiratorie e un'alterazione della capacità del sangue di coagulare correttamente (coagulopatia). La rapidità con cui questa condizione progredisce rende essenziali trattamenti mirati e tempestivi per evitare complicanze fatali.

L'insufficienza epatica cronica, invece, evolve lentamente nel corso di mesi o anni, e compare quando un fegato malato da lungo tempo ha sviluppato prima un’infiammazione cronica poi una fibrosi dei propri tessuti fino ad un quadro cicatriziale avanzato (che prende il nome di cirrosi epatica. L’insulto infiammatorio iniziale riconosce molteplici possibili cause. 

I pazienti con insufficienza epatica cronica possono inizialmente essere asintomatici, ma con il tempo sviluppano sintomi simili a quelli dell'insufficienza acuta, inclusi ittero, ascite, encefalopatia epatica, e sanguinamenti. 

La gestione della forma cronica si concentra sulla causa sottostante della malattia e sul controllo dei sintomi, con opzioni che possono includere modifiche dietetiche, terapie farmacologiche, interventi mininvasivi chirurgici e radiologici (quali paracentesi, posizionamento di stent porto-sistemici, legatura di varici esofagee) e in casi avanzati, il trapianto di fegato.

Cosa provoca l'insufficienza epatica?

L'insufficienza epatica, come detto, può riconoscere diverse cause:

  • le infezioni virali acute (HAV, HEV, HBV) o croniche (HBV, HCV, HDV, HIV)
  • l'abuso di alcol
  • un’epatopatia cronica metabolica non alcolica
  • un’ epatopatia autoimmune (come la cirrosi biliare primitiva, la colangite sclerosante o l’epatite autoimmune)
  • un’epatite tossica (da farmaci o veleni)
  • un’epatopatia da accumulo di metalli (emocromatosi ereditaria, malattia di Wilson)
  • cause più rare (deficit enzimatici congeniti o malformazioni congenite). 

Quali sono i sintomi di un'insufficienza epatica?

L'insufficienza epatica presenta una vasta gamma di sintomi, che possono variare in base alla gravità e alla rapidità con cui la condizione si sviluppa. 

I primi segnali di un problema epatico includono sintomi aspecifici come affaticamento, debolezza, nausea e perdita di appetito

Con il progredire del disturbo compaiono segni distintivi di danno epatico avanzato quali: 

  • ittero, ovvero la colorazione giallastra della pelle e degli occhi. Questo avviene a causa dell'accumulo di bilirubina, una sostanza che normalmente viene eliminata dal fegato. L'ittero è un indicatore chiaro che il fegato non sta funzionando correttamente
  • l'ascite, che consiste nell'accumulo di liquido nella cavità addominale. Questo può causare rigonfiamento dell'addome e sensazione di disagio intenso
  • la tendenza al facile sanguinamento e alla formazione di ecchimosi, dovuta alla diminuzione della capacità del fegato di produrre fattori della coagulazione. Questa condizione può portare e emorragie gastrointestinali, che si manifestano con la presenza di sangue nel vomito o nelle feci.
  • l’ipoglicemia (bassi livelli di zucchero nel sangue) e l’ipocaliemia (bassi livelli di potassio nel sangue) legati ad un’alterazione del metabolismo degli zuccheri
  • la sindrome epatorenale, ovvero quando la presenza di ascite si complica con la comparsa di un'insufficienza renale
  • l'encefalopatia epatica che consiste in un deterioramento delle funzioni cerebrali e che si verifica perché il fegato non è più in grado di rimuovere le sostanze tossiche dal sangue, che quindi si accumulano e raggiungono il cervello. 

Diagnosi e trattamento di insufficienza epatica

La diagnosi di insufficienza epatica si basa su una combinazione di valutazione clinica e test di laboratorio. Un'accurata anamnesi medica è essenziale per identificare le possibili cause scatenanti, come l'uso di farmaci epatotossici, il consumo di alcol, o una storia di infezioni virali.

L'esame obiettivo può rivelare segni fisici evidenti come ittero, ascite e edemi delle gambe, segni cutanei (ecchimosi, reticoli venosi superficiali, spider nevi e eritema palmare) e/o un tipico tremore degli arti superiori (flapping tremor).

Gli esami del sangue sono fondamentali per valutare la funzionalità epatica e identificare le cause dell'insufficienza epatica. Alcuni tra i test comunemente utilizzati includono la misurazione dei livelli di bilirubina, degli enzimi epatici e degli indici di colestasi (ALT, AST, FAL, GGT), di albumina, dei tempi di coagulazione del sangue (tempo di protrombina o INR) e degli indici di funzionalità renale (creatinina, azotemia, sodio, potassio).

Il trattamento dell'insufficienza epatica varia a seconda della patologia sottostante e della gravità della condizione.
Nelle forme gravi, è essenziale un trattamento immediato che può includere la somministrazione di farmaci per via endovenosa per sostenere la pressione arteriosa, preservare la funzione renale e favorire la diuresi e terapie specifiche per gestire le complicanze (ad esempio infettive) dell’insufficienza epatica. In molti casi, è necessario il ricovero in terapia intensiva e, nei casi più gravi, un trapianto di fegato può essere l'unica opzione salvavita.

Per l'insufficienza epatica cronica, la gestione a lungo termine si concentra sulla trattazione della causa principale della malattia. Questo può includere la sospensione dell'alcol, il trattamento delle infezioni con farmaci antivirali, delle patologie autoimmuni con immunosoppressori e altri farmaci o il controllo delle malattie metaboliche con cambiamenti nello stile di vita e terapie farmacologiche. 

Si può fare prevenzione?

La prevenzione è possibile attraverso una serie di misure volte a proteggere e mantenere la salute del fegato. 

La prima linea di difesa è rappresentata da uno stile di vita sano che include una dieta equilibrata, povera di alcol e grassi saturi, e un'attività fisica regolare che può prevenire l'accumulo di grasso nel fegato. 

Il consumo eccessivo di alcol è una delle principali cause di danno epatico, pertanto è fondamentale limitarne l'assunzione.

La diagnosi precoce di condizioni come la steatosi epatica non alcolica (NAFLD) può aiutare a prevenire la progressione verso la cirrosi attraverso interventi tempestivi multidimensionali (in ambito dietetico, farmacologico, comportamentale, psicologico etc.).

La vaccinazione contro l'epatite B è un altro strumento preventivo essenziale. Anche l'epatite A può essere prevenuta con un vaccino, soprattutto per chi viaggia in aree ad alto rischio.

L’uso del preservativo e una corretta igiene durante l’attività sessuale sono ulteriori abitudini fondamentali per minimizzare il rischio di un contagio da HBV HCV e HIV. Allo stesso modo, occorre attenzione all’igiene quando ci si sottopone a cure odontoiatriche, trattamenti estetici, tatuaggi e piercing, tutte pratiche che possono esporre al rischio di contrarre virus epatotropi se non vengono effettuate con strumenti monouso o perfettamente sterilizzati.

Evitare l'uso di farmaci senza prima aver consultato il proprio medico. Alcuni farmaci da banco, come già indicato, possono infatti avere effetti epatotossici se usati inappropriatamente. 

Per chi soffre già di una epatopatia cronica, l’assunzione di alcuni farmaci e attenersi a specifiche condotte dietetico-comportamentali può ridurre notevolmente il rischio di sviluppare insufficienza epatica.

Infine, è consigliato un monitoraggio regolare della salute del fegato tramite esami del sangue che quando risultano alterati possono essere spia di un’epatopatia ancora in fase iniziale/asintomatica. Questo vale soprattutto per le persone a rischio, come quelle con una storia familiare di malattie epatiche o affette da malattie metaboliche.