Cosa provoca il vomito nei bambini?
Il vomito è l’emissione rapida dalla bocca del contenuto dello stomaco, per contrazione involontaria del diaframma e dei muscoli addominali. È spesso preceduto da nausea.
Il vomito nei bambini è un sintomo piuttosto comune e può essere causato da diversi fattori, alcuni dei quali del tutto benigni e transitori, mentre altri richiedono maggiore attenzione.
Nella maggior parte dei casi, gli episodi di vomito sono dovuti a un’infezione intestinale, che può essere di origine virale o batterica. Questa condizione può essere accompagnata da diarrea, nausea, febbre, inappetenza, dolori addominali, e tende a risolversi spontaneamente nel giro di pochi giorni.
Oltre alle infezioni gastrointestinali, il vomito nei bambini può avere altre cause, tra cui:
- Indigestione o alimentazione eccessiva: i più piccoli tendono a non riconoscere il senso di sazietà e possono mangiare troppo velocemente o ingerire cibi pesanti, grassi o difficili da digerire.
- Le alterazioni congenite fisiche si manifestano nel periodo neonatale o nei primi mesi di vita. I bambini che hanno vomito non biliare ricorrente associato al pasto, possono presentare una stenosi ipertrofica del piloro.
- Reflusso gastroesofageo: nei neonati e nei lattanti, il rigurgito è un fenomeno fisiologico, ma nei bambini più grandi può essere segno di reflusso patologico, che richiede un’adeguata gestione.
- Allergie e intolleranze alimentari: alcune reazioni allergiche, come quella alle proteine del latte vaccino, possono provocare nausea e vomito, accompagnati da altri sintomi come diarrea, gonfiore addominale o orticaria.
- Infezione delle vie urinarie
- Chetoacidosi diabetica, una complicanza del diabete mellito di tipo 1.
- Cinetosi (mal d’auto, mal di mare, mal d’aria): il movimento ripetitivo durante i viaggi può scatenare nausea e vomito nei bambini più sensibili.
- Cause psicologiche: l’ansia, lo stress o una forte emozione possono influenzare il sistema digestivo e provocare episodi di vomito. Questo accade spesso prima di eventi importanti, come l’inizio della scuola o un esame.
Se il vomito diventa persistente e si associa a un forte dolore addominale o ad altri segnali preoccupanti, come la perdita di peso, potrebbe indicare patologie più serie, tra cui appendicite, occlusione intestinale o malattie infiammatorie croniche intestinali. In questi casi, è essenziale consultare tempestivamente un pediatra.
Cosa si può dare ai bambini in caso di vomito?
Quando un bambino vomita, è importante aiutarlo a reidratarsi e a riprendersi, evitando di forzarlo a mangiare se non ha appetito. L’elemento principale da monitorare è l’idratazione, poiché il vomito ripetuto può portare a una perdita significativa di liquidi e sali minerali.
Per reintegrare i fluidi persi, si consiglia di offrire acqua a piccoli sorsi, preferibilmente a temperatura ambiente, oppure soluzioni reidratanti orali, disponibili in farmacia. Anche tisane leggere come la camomilla o il tè deteinato possono essere utili, purché assunti con moderazione.
È preferibile far riposare il bambino e assicurarsi che dorma in una posizione confortevole, possibilmente sul fianco sinistro, per ridurre il rischio di reflusso.
Esistono rimedi naturali per fermare il vomito?
Se il vomito nei bambini non è dovuto a condizioni mediche serie e si manifesta senza febbre o sintomi rilevanti, alcuni rimedi naturali possono aiutare ad alleviare il malessere e favorire il recupero.
Uno dei rimedi naturali più efficaci è la tisana allo zenzero, noto per le sue proprietà anti-nausea. Se il bambino la tollera, una tisana leggera con un pezzetto di radice di zenzero, bevuta a piccoli sorsi, può aiutare a calmare lo stomaco.
La camomilla e il finocchio hanno effetti lenitivi e digestivi, e aiutano a ridurre la nausea. Anche in questo caso, la tisana deve essere somministrata tiepida e a piccole dosi.
Quando preoccuparsi se un bambino vomita?
Nella maggior parte dei casi, il vomito nei bambini è un fenomeno passeggero e non rappresenta un motivo di allarme. Tuttavia, ci sono situazioni in cui è necessario contattare il pediatra o recarsi in pronto soccorso.
Bisogna prestare attenzione a questi segnali:
- Vomito persistente per più di 24-48 ore, specialmente se il bambino non riesce a trattenere liquidi.
Segni di disidratazione, come bocca secca, scarsa produzione di urine, pelle pallida o sonnolenza eccessiva.
- Presenza di sangue nel vomito (ematemesi), che può indicare problemi più gravi come gastrite o lesioni del tratto digestivo.
- Colore anomalo del vomito: se è verdastro (biliare) o ha un odore particolarmente intenso, potrebbe essere segno di un’ostruzione intestinale.
- Febbre alta che potrebbe indicare un’infezione più seria.
- Dolore addominale intenso, specie se localizzato nella parte inferiore destra dell’addome, che potrebbe essere un segnale di appendicite.
- Alterazioni neurologiche, come difficoltà nel mantenere l’equilibrio, confusione o forte mal di testa, che possono indicare problemi al sistema nervoso centrale.
In alcune situazioni specifiche, il pediatra potrebbe consigliare una terapia farmacologica a base di antiemetici per ridurre nausea e vomito. Questi farmaci devono però essere utilizzati solo su indicazione medica e mai in modo autonomo. Per i bambini più piccoli, in particolare sotto i due anni, il loro uso deve essere valutato con estrema cautela.
Cosa dare da mangiare al bambino dopo aver vomitato?
Dopo un episodio di vomito, il sistema digestivo del bambino è ancora irritato e sensibile, quindi è importante far riposare lo stomaco e reintrodurre i cibi gradualmente per non sovraccaricare lo stomaco. Nelle prime ore, se il bambino non ha appetito, non bisogna forzarlo a mangiare, ma solo assicurarsi che beva per prevenire la disidratazione.
Quando è pronto a mangiare, si possono offrire alimenti leggeri e facili da digerire, come:
- Riso bianco ben cotto, magari con un filo d’olio extravergine d’oliva, che aiuta a reintegrare energia senza appesantire lo stomaco.
- Patate bollite o al vapore, ricche di amidi, che contribuiscono a lenire la mucosa gastrica.
- Crackers e fette biscottate, ideali per iniziare a reintrodurre alimenti solidi senza irritare lo stomaco.
- Mela grattugiata o banana schiacciata, che forniscono zuccheri naturali facilmente digeribili e aiutano a regolare l’intestino.
- Petto di pollo o tacchino ai ferri, ottime fonti di proteine magre da introdurre gradualmente nei pasti successivi.
Da evitare invece latte e latticini, cibi grassi o fritti, dolci e bevande zuccherate, che potrebbero peggiorare la digestione e scatenare nuovi episodi di vomito.