Quali sono le cardiopatie?
All'interno della definizione di cardiopatie rientrano:
Ognuno di questi disturbi ha cause differenti che possono essere collegate ad esempio a malattie pregresse, abuso di sostanze e a fattori genetici.
Quali sono i sintomi di una cardiopatia?
I sintomi ricollegabili a una cardiopatia sono ad esempio:
I sintomi variano a seconda del tipo di cardiopatia.
Tipi di cardiopatia
Le principali tipologie di cardiopatia sono:
- C. cianotica, malformazione vascolare congenita con una cianosi da mixing dovuta a shunt destro-sinistro. Tra le cardiopatie cianotiche obbligate vi sono la tetralogia di Fallot, la trasposizione dei grossi vasi, il cuore bi- o triloculare
- C. congenita, malformazione cardiaca congenita dovuta ad influenze nocive endogene o esogene sopravvenute tra il 20mo e il 50mo giorno dello sviluppo embrionale. Si distinguono:
a) difetti maggiori delle dimensioni e della struttura cardiaca (acardia, emicardia, ecc. )
b) malformazioni e posizioni anomale delle pareti settali (cuore bi- o triloculare, tronco arterioso comune, difetti dei setti atriale e atrio ventricolare e il forame ovale pervio)
c) posizione anomala degli ostii arteriosi alla base del cuore (trasposizione dei grossi vasi e aorta a cavaliere nella sindrome di Fallot)
d) stenosi ed atresie nelle regioni polmonare ed aortica (stenosi polmonari o aortiche isolate e la stenosi istmica dell’aorta)
e) anomalie delle cuspidi alveolari (anomalia di Ebstein e atresia tricuspidale)
f) orifizi anomali delle grandi vene (vena cava superiore sinistra persistente o trasposizione delle vene polmonari)
- C. da mixedema, cardiopatia da ipotiroidismo severo, più frequente nelle donne, caratterizzata da un’alterazione anatomica, per imbibizione mixedematosa del miocardio, e una turba neurovegetativa, per spiccata ipotonia simpatica
- Cardiopatia ipertensiva, disturbo provocato dalla presenza persistente di valori elevati della pressione arteriosa. Il cuore è quindi sovraccaricato di lavoro per la presenza di una disfunzione elettrica, meccanica e strutturale del muscolo cardiaco
- Cardiopatia ischemica o c. arteriosclerotica, malattia cardiaca dovuta a lesioni ostruttive nelle arterie coronarie che provocano insufficienza coronarica con le relative conseguenze, come angina pectoris, infarto miocardico, insufficienza cardiaca congestizia
- C. reumatica, è la conseguenza di uno o più episodi acuti di febbre reumatica che abbiano provocato rigidità e deformazione dei lembi valvolari, fusione delle commissure, accorciamento e fusione delle corde tendinee. Ne derivano fatti di stenosi o insufficienza valvolare
- C. tireotossica, cardiopatia dovuta a ipertiroidismo
- C. tiroidea, compromissione dell’apparato cardiovascolare dovuta a malattie della tiroide che si accompagnano a spiccata iper- o ipofunzione di questa ghiandola. Vanno distinte due forme di cardiotireosi: la cardiotireotissicosi e la cardiopatia da mixedema
Quali sono le cardiopatie più gravi?
Le forme più gravi e comuni di cardiopatie sono rappresentate dalle cardiopatie ischemiche, tra le quali, le più diffuse, sono:
Cosa può fare un cardiopatico?
Un cardiopatico può fare attività sportiva con misura e inserendo delle pause di riposo. Il primo consiglio è sicuramente quello di non stancarsi troppo e di non sovraccaricarsi.
L'attività sportiva consigliata:
- Passeggiate e camminate non impegnative (anche in montagna, a patto di rispettare delle condizioni)
- Cyclette evitando eccessivi sforzi
- Bicicletta seguendo percorsi piani
- Golf
- Lavori domestici o giardinaggio non troppo faticosi
È inoltre necessario che ogni paziente riesca a trovare l'hobby più adatto a se stesso, avendo sempre cura di non stancarsi esageratamente e di ascoltare il proprio corpo e le proprie necessità.
Quanto può vivere un cardiopatico?
Il modo in cui si affronta la cardiopatia è essenziale per il decorso della patologia stessa. Una volta ricevuta la diagnosi e la corretta terapia, il paziente dovrà prima di tutto abituarsi al nuovo trattamento farmacologico e questo comporterà anche un continuo confronto con il proprio medico curante.
Nel caso in cui il paziente non riesca a trovare giovamento dalla terapia farmacologica sarà necessario rivolgersi al medico, il quale valuterà i successivi passi da compiere.
È necessario che il paziente accetti anche sotto il profilo psichico questa nuova condizione che in ogni caso non gli impedirà di avere una vita normale. L'importante è che il paziente curi i propri hobbies e relazioni, ma soprattutto che nel fare tutto questo non si sovraccarichi o stanchi esageratamente. L'obiettivo dovrà essere trovare un suo nuovo equilibrio.
La scheda si basa sulle informazioni contenute nel "Dizionario Medico" di Antonio Cancellara (Verduci Editore)