Che cos'è l'ernia inguinale?
L'ernia inguinale è la fuoriuscita di componenti della cavità addominale attraverso il canale inguinale, situato alla radice delle cosce.
L'età più colpita è tra i 40 e i 60 anni, ma un'ernia inguinale può presentarsi anche in età giovanile, soprattutto negli atleti che eseguono quotidianamente sforzi e attività fisica, e nei bambini.
I maschi sono più soggetti a ernia inguinale perché il canale è di diametro maggiore e quindi più soggetto.
L'ernia crurale è, invece, quella condizione in cui il peritoneo (e/o intestino) si fa strada attraverso il canale femorale. Quest’ultimo è un orifizio che fa da passaggio ai grossi vasi sanguigni della coscia.
L'ernia crurale è molto più frequente nelle donne.
A cosa è dovuta l'ernia?
Sono diverse le cause e i fattori di rischio che possono concorrere all'insorgenza di un'ernia inguinale:
- sforzo importante e improvviso
- contrattura addominale (per bronchite o stipsi)
- età avanzata (sopra i 70 anni):
- obesità: causa un aumento della pressione addominale sulle zone di debolezza della parete
- familiarità
- malattie congenite del collagene e del tessuto connettivo
- gravidanza
- fumo: favorisce l’indebolimento dei tessuti, e si ipotizza che possa predisporre all'ernia
Ernia inguinale, sintomi e conseguenze
L'ernia inguinale interessa maggiormente una regione del corpo, raramente si presenta bilaterale. I sintomi con cui si manifesta includono:
- comparsa di una tumefazione nella regione dell'inguine e del femore che nel maschio può coinvolgere lo scroto omolaterale. Solitamente la tumefazione è più evidente in posizione eretta e dopo colpi di tosse o contrazione della parete addominale e, nei neonati e nei bambini piccoli, durante il pianto
- senso di peso doloroso o crampi che partono dalla regione inguinale e si irradiano alla radice della coscia e ai genitali esterni.
- nei bambini molto piccoli, irritabilità e inappetenza.
Che problemi può dare l'ernia inguinale?
In base al tipo di ernie, si parla di:
- riducibile, quando può essere reintrodotta con una leggera pressione;
- incarcerata, quando questa manovra è impossibile
- strangolata o strozzata, quando l'apporto di sangue all'intestino erniato è impedito o ridotto.
Quest’ultimo caso è complicanza che può causare necrosi dei tessuti coinvolti e peritonite e rappresenta dunque un'emergenza medica. Se il dolore all’inguine è forte, con impossibilità di ridurre l'ernia in addome, è probabile che l'ernia sia in fase di strangolamento. Tale condizione richiede il trattamento immediato.
Diagnosi dell'ernia inguinale
La visita medica è solitamente sufficiente a diagnosticare un’erniazione, in quanto lo sversamento dei tessuti è spesso già evidente alla palpazione. In alcuni casi può essere però necessario fare un’ecografia o una TC.
Come si cura l'ernia inguinale?
L'unica possibilità di trattamento di un'ernia inguinale e crurale è un intervento chirurgico in (anche in day hospital) per reintrodurre eventuali visceri erniati.
Per eliminare l’ernia inguinale l’intervento chirurgico è sconsigliato:
- in presenza di altre malattie
- di fronte ad un’ernia iniziale poco sintomatica
In ogni caso, è consigliabile uno stretto monitoraggio clinico. Se i sintomi peggiorano o si sviluppa uno strozzamento dell'ernia, l'intervento chirurgico deve essere effettuato.
Vi sono due tecniche chirurgiche che possono essere usate per la rimozione dell’ernia.
La tecnica open
L'intervento con la tecnica open può essere fatto in anestesia spinale o in anestesia locale. Viene effettuata un'incisione in zona inguinale per reinserire la porzione di intestino erniata e si ripara l'orifizio erniario mediante una rete in materiale anallergico. La rete può essere fissata con dei punti di sutura alle strutture rigide della regione inguinale.
In condizioni di urgenza, in caso di ernia strozzata o di infezione, posizionare la rete può essere pericoloso per il rischio di infezione batterica. Per questa ragione è più prudente riparare l'ernia tramite alcuni punti di sutura.
La tecnica laparoscopica
La tecnica con laparoscopia consiste in piccole incisioni cutanee a livello dell'ombelico e dei quadranti addominali inferiori. Con una piccola telecamera è possibile ispezionare dall'interno la regione inguinale durante l’intervento.
L’intervento di reinserimento dell'ernia può essere eseguito entrando nella cavità addominale o rimanendo in un piano esterno al peritoneo. L'intervento è eseguito in anestesia generale. Ha il vantaggio di garantire un minor dolore dopo l’operazione e un più rapido rientro a casa.
Non vi è differenza per quanto riguarda il tasso di recidive.
Il decorso post operatorio per ernia inguinale
Nel recupero post intervento delle nomali attività è importante osservare alcuni accorgimenti:
- seguire una dieta ricca di fibre per garantire regolarità intestinale senza sforzi eccessivi dei muscoli addominali per la defecazione
- tornare a svolgere attività fisica in modo graduale
- evitare sforzi fisici per due o tre settimane
- disinfettare le ferite cutanee
- evitare l'esposizione diretta delle ferite ai raggi solari
- trattare il dolore, se necessario.