Che cos’è un granuloma?
Il granuloma è una conformazione di tessuto di natura infiammatoria, costituita da cellule del sistema immunitario – linfociti T e macrofagi. Solitamente, il suo sviluppo è legato a processi di cicatrizzazione o necrosi.
I granulomi – che hanno evoluzione benigna nella maggior parte dei casi – sono dovuti ad una reazione ritardata dell’organismo rispetto ad eventi scatenanti, a sua volta causata da un’ipersensibilità cronica. Ciò significa, ad esempio, che l’organismo risponde in maniera ritardata a patogeni persistenti come batteri o funghi o antigeni che il sistema immunitario fatica a fagocitare.
Il granuloma si presenta come un nodulo con una struttura a strati sovrapposti. Al centro si trova la parte necrotica che isola il materiale o il patogeno responsabile dell’evento scatenante. Spostandosi verso l’esterno, poi, ci sono le cellule del sistema immunitario: i macrofagi, quindi i linfociti e, infine, le plasmacellule.
A seconda delle zone dell’organismo in cui si sviluppano e in base alle loro caratteristiche, i granulomi si possono dividere in:
- granuloma dentale: infiammazione cronica a carico dell’apice radicale dei denti, conseguenza di un processo degenerativo della polpa dentaria
- granuloma anulare: disturbo cronico della pelle che si manifesta con piccole escrescenze che si diffondono formando una sorta di anello
- granuloma piogenico: neoplasia vascolare di natura benigna causata dalla proliferazione delle cellule epiteliali di un vaso sanguigno situato sulla cute o su una mucosa
- granuloma eosinofilo: una forma dovuta alla proliferazione degli istiociti, ossia delle cellule immunitarie. In una percentuale compresa tra il 60 e l’80% dei casi, questo granuloma coinvolge lo scheletro cranio-facciale e, di conseguenza, anche il naso e i seni paranasali
- granuloma da corpo estraneo: patologia della pelle di natura infiammatoria e a evoluzione benigna dovuta alla penetrazione di corpi estranei nella cute, che fa da evento scatenante.
Cosa provocano i granulomi?
Abbiamo visto come i granulomi siano la conseguenza dell’aggregazione di cellule immunitarie, dovuta ad un evento scatenante (infezione o processo infiammatorio).
Il granuloma, quindi, è la manifestazione della risposta del nostro organismo ed è finalizzato a contenere una possibile infezione o a isolare corpi esterni che sono entrati accidentalmente.
Per quanto riguarda i sintomi provocati dai granulomi, essi dipendono dall’area colpita. Nel caso dei granulomi dentali, ad esempio, possono anche essere totalmente assenti. In alcuni casi, però, il paziente può accusare una maggiore sensibilità durante la masticazione. La sintomatologia dolorosa è rara e si manifesta solo in caso di infezione acuta.
I granulomi possono colpire anche la pelle. La forma più comune di questo gruppo è il granuloma anulare che si manifesta con escrescenze percepibili al tatto in quanto in rilievo sotto la cute. Prendono il nome dalla loro caratteristica forma ad anello e si sviluppano più frequentemente nelle aree ossee, come quelle attorno ai gomiti.
Le escrescenze possono assumere colorazioni differenti, dal rosso al rosa, fino anche al giallo. La loro consistenza è solida e le aree della pelle in cui si sviluppano risultano ispessite. I granulomi della pelle possono essere circoscritti ad aree limitate o avere una diffusione maggiore. Le lesioni possono permanere anche a distanza di anni.
Come si cura un granuloma?
La cura dei granulomi dipende dalla causa scatenante che li ha determinati. È su quella che è necessario intervenire per provare a risolvere il problema.
Per quanto riguarda, ad esempio, i granulomi da corpo estraneo, dovuti alla penetrazione accidentale di un oggetto negli strati della pelle, la rimozione dello stesso è solitamente un trattamento sufficiente.
Quando, invece, il granuloma ha origine batterica, è necessario avviare una terapia antibiotica e assumere antinfiammatori, sia per via orale sia, eventualmente, topica.
Ci sono eventualità in cui, alla luce della natura innocua del granuloma e della sua evoluzione assolutamente benigna, potrebbe non rendersi necessario alcun tipo di trattamento. È il caso, ad esempio, dei granulomi anulari, per cui si potrebbe decidere di intervenire solo ed esclusivamente per ragioni meramente estetiche. In questo caso, la terapia consisterebbe nella somministrazione di cortisonici o nel congelamento con azoto liquido. La decisione se intervenire o meno, in ogni caso, spetta allo specialista, che saprà valutare gli eventuali rischi associati e i possibili benefici.
Infine, per quanto riguarda il granuloma dentale, solitamente si interviene devitalizzando il dente che è stato colpito.