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Artrosi alle mani, eziologia, sintomi e rimedi


L’artrosi alle mani è una patologia cronica che si caratterizza per la degenerazione progressiva delle cartilagini che appartengono alle articolazioni della mano. Da quali fattori è determinata? E in che modo si può curare?

Artrosi alle mani, di cosa si tratta?

L’artrosi alle mani è una patologia infiammatoria cronica che determina una progressiva degenerazione della cartilagine articolare che interessa le dita della mano. L’artrosi è una patologia di origine infiammatoria e proprio in questo si differenzia dalla artrite, che è di origine autoimmune.

Il verificarsi dell’artrosi è conseguenza del deterioramento dello strato di cartilagine che riveste le superfici ossee dell’articolazione interessata. Queste superfici prendono il nome di superfici articolari.

Le articolazioni colpite sono:

  • articolazione del polso
  • articolazione carpo-metacarpale del pollice
  • articolazioni interfalangee prossimali
  • articolazioni interfalangee distali.

Quali sono i sintomi dell’artrosi alle mani?

I principali sintomi di questa patologia cronica sono:

  • gonfiore
  • rigidità nelle articolazioni che sono interessate
  • mobilità articolare ridotta
  • dolore importante, che si manifesta con maggiore intensità al mattino, appena dopo il risveglio.

È possibile che si manifestino altri segni o sintomi a seconda dell’interessamento di specifiche articolazioni. Possono presentarsi:

  • i noduli di Heberden, ovvero dei rigonfiamenti tra seconde e terze falangi. Questi nodi si presentano quando ad essere interessate sono le articolazioni interfalangee distali
  • i noduli di Bouchard, protuberanze che compaiono tra prime e seconde falangi quando ad essere colpite sono le articolazioni interfalangee prossimali.

È anche possibile che l’artrosi colpisca l’articolazione trapezio-metacarpale, che si colloca alla base del pollice. Questa è l’articolazione che permette l’opponibilità del pollice. In questa eventualità si parla di rizoartrosi, la più frequente artrosi della mano, e può verificarsi a partire dai 40 anni.

Possono essere ricordati anche ulteriori sintomi di questo tipo di artrosi, come ad esempio il formicolio e i dolori muscolari, oltre alla parestesia, un’alterazione della sensibilità.

Perché si deformano le dita delle mani?

Questo tipo di artrosi alle mani ha la causa in un processo di degenerazione a carico della cartilagine articolare. In seguito a questa degenerazione si verifica un progressivo assottigliamento dello strato cartilagineo.

Le articolazioni interessate da questo assottigliamento iniziano quindi a sfregare tra loro e, per via di questo sfregamento, prende avvio il processo infiammatorio.

Ci sono poi diversi fattori di rischio che vanno tenuti in considerazione:

  • l’appartenenza alla terza età
  • l’appartenere al sesso femminile
  • pregressi infortuni a carico delle articolazioni della mano
  • l’obesità
  • diverse attività lavorative che implicano l’uso delle mani.

Come viene svolta la diagnosi?

La diagnosi può essere svolta in modo accurato anche solo attraverso uno scrupoloso esame obiettivo e una anamnesi meticolosa.

È possibile anche ricorrere alla diagnostica per immagini, come la scintigrafia ossea oppure i raggi X, qualora sia necessario accertare la gravità della degenerazione della cartilagine.

Come si cura l’artrosi alle mani?

Attualmente non esistono terapie né cure risolutive per l’artrosi che, si ricorda, è una patologia degenerativa e progressiva. L’approccio più consono è quindi un trattamento sintomatico, che ha per obiettivi:

  • la riduzione del dolore quando le mani sono utilizzate. Quindi quando le dita o il polso sono piegate
  • il ripristino parziale della mobilità delle articolazioni delle dita.

L’approccio terapeutico può essere conservativo oppure chirurgico. Viene solitamente accordata preferenza ai trattamenti conservativi, e solo quando non si producono esiti soddisfacenti si ricorre ad un intervento chirurgico.

Trattamenti conservativi

Tra i possibili trattamenti conservativi, volti alla riduzione della sintomatologia dolorosa, si indicano:

  • il riposo, in grado di favorire un abbassamento della condizione infiammatoria
  • la crioterapia, ovvero porre del ghiaccio sulla zona più dolente per circa 5 volte al giorno, per non più di 20 minuti. Il ghiaccio svolge una forte azione antinfiammatoria
  • la somministrazione di aspirina o ibuprofene, ovvero farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS)
  • l’adozione di tutori, durante la notte, che diminuiscono il dolore alla mattina
  • iniezioni di corticosteroidi nell’articolazione dolente.

Importante anche la fisioterapia, volta all’allungamento dei muscoli e dei legamenti delle mani.

Approccio chirurgico

L’approccio chirurgico può invece prevedere:

  • la ricostruzione, attraverso l’inserimento di una protesi o di tessuti sintetici, dell’articolazione danneggiata
  • l’artrodesi, ovvero la fusione delle porzioni di ossa che sono coinvolte nell’articolazione infiammata
  • la rimozione della porzione di tessuto osseo che risulta in eccesso, un intervento che viene svolto quando l’artrosi interessa le articolazioni interfalangee, sia prossimali che distali.

Prevenzione dell’artrosi alle mani

Il modo migliore per prevenire l’artrosi alle mani sono esercizi specifici. Il costante movimento dell’articolazione è fondamentale come strategia preventiva.

Tra gli esercizi consigliati riportiamo di seguito una breve descrizione dei più comuni: 

  • Mano su superficie piana: con la mano su una superficie piana, aprire le dita al massimo della possibile estensione e mantenere per una decina di secondi. Ripetere qualche volta.
  • Pallina antistress: prendere la pallina e chiudere il pugno mantenendo la tensione per alcuni secondi. Ripetere qualche volta.
  • Pianoforte: muovere le dita come su una tastiera di pianoforte facendo bene attenzione ad usare tutte le dita di entrambe le mani

Importante, ai fini della prevenzione, anche un controllo sui principali fattori di rischio quali il sovrappeso, le cattive posture oppure carichi, a danno delle mani, ripetuti ed eccessivi.