La diverticolite è una patologia gastrointestinale che consiste nell’infiammazione dei diverticoli del colon di origine infettiva. Vediamo sintomi, cause e trattamenti.
Che cos’è la diverticolite?
La diverticolite è una patologia gastrointestinale che si verifica quando i diverticoli si infiammano. Questi ultimi, più precisamente, sono delle piccole sacche o estroflessioni che possono formarsi nella parete intestinale all’altezza del colon. La loro presenza è un fatto comune, specialmente con l'avanzare dell'età, e non causa problemi a meno che non si infiammino.
La loro infiammazione è causata dalla proliferazione di alcuni ceppi di batteri. Oppure si verifica quando si produce un piccolo strappo nella sottile parete del diverticolo, noto anche come microperforazione. Queste piccole sacche vengono “bucate”, dando origine ai sintomi tipici della patologia.
Diverticoli e diverticolosi
I diverticoli, come accennato, sono delle estroflessioni della parete intestinale situate al livello del colon. Anche se possono insorgere ovunque nell’intestino crasso, si formano di solito nella parte sinistra del colon, divisa in colon discendente e sigma. Generalmente hanno dimensioni che vanno dai 3 ai 10 mm e raramente raggiungono un diametro maggiore di 4 cm (diverticoli giganti). Nella maggior parte dei casi, le persone non sviluppano alcuna sintomatologia. In questo caso, la sola presenza dei diverticoli, in assenza di sintomi, viene definita diverticolosi.
Al contrario, circa il 20% dei pazienti manifestano sintomi, come dolore addominale e meteorismo. In queste circostanze, qualora non si presentino altre condizioni patologiche, si parla di malattia diverticolare sintomatica non complicata, indicata con la sigla SUDD (Symptomatic Uncomplicated Diverticular Disease).
Mentre la diverticolosi è asintomatica, la malattia diverticolare si accompagna solitamente a una sintomatologia che include:
- gonfiore
- dolore addominale
- cambiamenti nella regolarità intestinale.
Quali sono i sintomi di una diverticolite?
Il sintomo più comune della diverticolite è il dolore. Questo di solito è localizzato nella parte inferiore dell'addome, più frequentemente a sinistra, e può irradiarsi provocando mal di schiena. Altri sintomi che possono insorgere, soprattutto in caso nella fase acuta, sono:
Cosa può provocare la diverticolite? Cause e fattori di rischio
La diverticolite, come indicato, è causata dall' infiammazione dei diverticoli. La loro presenza asintomatica diventa sempre più comune con l’invecchiamento. È infatti presente nel 65% circa delle persone con età maggiore di 65 anni e in circa 3 persone su 4 al di sopra degli 80. Ne sono colpite soprattutto le donne.
Le cause della diverticolite sono multifattoriali e non del tutto note. Alcune ricerche hanno suggerito una correlazione del problema con alcuni fattori di rischio quali:
Le alterazioni della motilità del colon possono causare l’aumento della pressione nel lume intestinale. Questa condizione porta all'estrusione della mucosa nei punti più deboli della tonaca muscolare, ossia le aree adiacenti ai vasi sanguigni intramurali.
Cosa succede se non si cura la diverticolite? Complicanze
La diverticolosi può dar luogo a complicanze in caso di perforazione della parete del diverticolo. Se la perforazione non è limitata si possono infatti formare ascessi all'interno dell'addome, fino ad arrivare alla peritonite batterica, ovvero all’infiammazione del peritoneo. Si tratta di una condizione pericolosa che necessita di trattamento chirurgico urgente.
Un’altra possibile complicanza della malattia diverticolare può essere il sanguinamento dai piccoli vasi sanguigni del colon che si manifesta con la presenza di sangue nelle feci, che può essere rosso vivo oppure più scuro. Il sanguinamento diverticolare riguarda il 10-15% dei pazienti colpiti da diverticolosi, ed è indolore. La quantità di sangue che fuoriesce è solitamente moderata o consistente, dal momento che il vaso interessato è un’arteriola. Se nel 75% dei casi l’emorragia cessa spontaneamente, nei restanti si rende necessario un intervento in endoscopia.
I soggetti colpiti da sanguinamento diverticolare sono più esposti alla possibilità di incorrere in nuovi episodi emorragici. Il rischio di tumore al colon retto nel breve periodo, inoltre, risulta aumentato, nei casi di ricovero.
Come capire se si soffre di diverticolite? Diagnosi
L'esame diagnostico più indicato, in caso di diverticolite, è la colonscopia. Nel corso di questo accertamento, il gastroenterologo endoscopista può guardare direttamente all'interno del colon, osservando il numero delle estroflessioni e la loro localizzazione.
Quando il dubbio della malattia diverticolare o delle sue complicanze (diverticolite e perforazione) è forte è possibile invece ricorrere alle seguenti indagini:
- TAC dell’addome con mezzo di contrasto endovenosa. Questo di test di imaging che permette di avere una visione panoramica delle possibili complicanze della malattia diverticolare, come ascessi e peritonite batterica
- ecografia delle anse intestinali (o dell’apparato digerente). Questo esame, a differenza della TAC, non dà radiazioni ionizzanti né rende necessario il mezzo di contrasto iodato. Utilizza le onde sonore per creare immagini dell’intestino e consente di vedere se sono presenti i diverticoli o le loro complicanze. È necessario che venga svolta da un operatore esperto e il limite è dato da una parete addominale troppo spessa. Quindi nei pazienti in sovrappeso o obesi questo esame ha ridotta accuratezza diagnostica.
Cosa non si deve mangiare quando si ha la diverticolite?
Di base, è raccomandata una cucina magra, a basso contenuto di grassi. Molti medici considerano buona norma limitare il consumo dei seguenti alimenti:
- alcolici e superalcolici poiché irritanti
- latte
- bibite gassate e zuccherine
- tè e caffè in grandi quantità
- cacao
- spezie piccanti
- insaccati
- noccioline.
Per quanto riguarda la frutta e verdura, sono necessari alcuni distinguo. Va infatti evitata la verdura con fibre dure e filamentose, come ad esempio finocchi e fagiolini. Deve essere, inoltre, evitata la frutta con semi, come:
Cosa mangiare?
L’alimentazione pensata per le persone affette da diverticolosi prevede una serie di accorgimenti e rimedi per evitare la stipsi. Si consiglia di seguire una dieta ricca di fibre, con:
Quanto tempo dura?
La durata media della diverticolite è compresa tra i 7 e i 15 giorni. Va comunque specificato che questi tempi sono indicativi, e possono variare anche in caso di possibili complicanze e dal modo in cui i sintomi arrivano a risoluzione.
Come si cura la diverticolite?
Mentre in caso di diverticolosi asintomatica non è necessaria alcuna terapia, la cura dei diverticoli infiammati è commisurata alla gravità dei sintomi. In caso di sintomi lievi, il trattamento sarà basato su un antibiotico da assumere per bocca, mirato contro i principali batteri che possono causare la diverticolite. Potrebbe anche essere necessario seguire una dieta liquida chiara per un breve periodo, che solitamente va dai 7 ai 15 giorni.
In presenza di sintomi gravi o se compare la febbre, potrebbe essere necessario ricorrere all’ospedalizzazione, in modo da somministrare liquidi e antibiotici in vena. La nutrizione in vena permette, infatti, di far riposare l'intestino fino ad un miglioramento delle condizioni cliniche.
I casi severi possono essere trattati con intervento chirurgico per rimuovere la parte del colon interessata dall’infiammazione. Nella maggior parte dei casi, si consiglia un cambiamento nello stile di vita, se necessario, attraverso una moderata e regolare attività fisica.